A chi non piace gustarsi un buon caffè la mattina appena svegli o dopo i pasti? C’è chi preferisce la cara vecchia moka e chi invece predilige le nuove macchinette automatiche. In entrambi i casi si producono dei rifiuti che molto spesso non si sa come differenziare e, in questo articolo, vogliamo dare qualche utile suggerimento su come fare.

Discorso facile per il fondo di caffè della moka, che può essere gettato nell’umido, anche se c’è da dire che le proprietà antiossidanti di questo materiale fanno in modo che possa essere riutilizzato in molteplici campi, dalla cura della persona al giardinaggio.

Ma come fare per le capsule e cialde del caffè preferito?

Prima di tutto è bene puntualizzare che c’è una differenza tra capsule e cialde. In entrambi i casi parliamo di contenitori monodose di caffè macinato che differiscono però per forma e materiale.

Le capsule sono i contenitori rigidi che mettiamo nelle macchinette, possono essere fatte in plastica, in alluminio, oppure in materiale compostabile. Per capire dove buttarle dobbiamo fare una sostanziale differenziazione tra capsule vuote e capsule piene. Se non riusciamo a svuotarle del loro contenuto (che andrebbe nell’organico), siamo obbligati a buttarle nel sacco blu, se invece vuote, le capsule di plastica e alluminio possono essere messe nel sacco giallo. Quelle in materiale compostabile (attenzione che non basta che siano solo biodegradabili) possono essere inserite nella raccolta dell’umido. È anche vero, però, sapere che alcune case produttrici si organizzano per ritirarle, integre, presso i propri punti di distribuzione.

Le cialde, invece, sono involucri realizzati in carta-filtro (come alcune bustine del tè) e come tali vanno conferite nell’organico insieme al caffè macinato che contengono al loro interno.

Ricordiamo che per qualsiasi dubbio, Gelsia Ambiente viene in aiuto con la sezione “Dove lo butto?” visionabile sia dal sito web sia dall’app.

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Dove lo butto?