Attorno alla Terra orbitano milioni di detriti, alcuni piccoli come un granello di sabbia, altri grandi come un autobus. Si tratta della spazzatura spaziale e rappresenta un enorme problema.
L’uomo ha riempito la Terra di rifiuti, tanto che ormai non esistono aree del tutto incontaminate. Si possono trovare tracce del passaggio umano anche nei luoghi più remoti: basti pensare alle isole di plastica negli oceani, o ai detriti che si stanno stanziando attorno al continente antartico.
Non ci bastava inquinare il nostro Pianeta, negli ultimi decenni l’uomo ha iniziato a riempire di spazzatura anche lo spazio. Secondo alcune stime riportate dal The Guardian, a circa mille chilometri dal suolo terrestre si rileva la presenza di 100 tonnellate di rifiuti spaziali: frammenti di satelliti, razzi, sonde e rifiuti derivati dalle varie missioni svolte nel corso degli anni. La NASA afferma che la maggior parte di questi rifiuti arriva da Russia, USA e Cina. Nella maggior parte dei casi si parla di frammenti piccolissimi (che viaggiano ad una velocità 10 volte maggiore a quella di un proiettile sono comunque in grado di creare gravi danni), ma ci sono almeno 30.000 pezzi sufficientemente grandi e pesanti da causare veri e propri disastri.
La spazzatura spaziale non rappresenta solo un rischio fisico per i satelliti attivi nell’orbita terrestre, che possono venire danneggiati dall’impatto, ma anche per il buco dell’ozono, che potrebbe venir ridotto dalle sostanze chimiche prodotte durante la combustione dei pezzi di satelliti che bruciano rientrando nell’atmosfera. In un’ottica più ampia, uno spazio pieno di detriti non potrebbe essere visitato né utilizzato per scopi di sicurezza nazionale, osservazione terrestre, telecomunicazioni, esplorazione scientifica o sviluppo economico.
Per questi motivi è fondamentale iniziare a parlare di sostenibilità spaziale. Gli USA hanno annunciato lo stop ai test delle armi antisatellite, che potrebbero creare spazzatura spaziale, dimostrando così che frenare la creazione di nuovi rifiuti spaziali è possibile. Più complesso sarebbe rimuovere i rifiuti già presenti. Progettare e lanciare dei dispositivi di rimozione dei detriti spaziali è molto costoso ma anche rischioso, infatti, in caso di insuccesso non si farebbe altro che creare nuova spazzatura spaziale Scienziati e specialisti di tutto il mondo se ne stanno occupando, studiando soluzioni concrete e a basso rischio.